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Dove:
Foro Boario |
Quando:
26 ottobre - 3 novembre 2002 |
Orario:
31 ott.-3 nov.:
9-20
altri giorni:
9-19 |
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Presentazione |
Biografia |
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Biografia di Bruno Angoletta
Bruno
Angoletta (Belluno 1889 - Milano 1954) appartiene a quella
schiera di artisti eclettici che hanno caratterizzato la scena della
comunicazione per immagini nella prima parte del nostro Novecento.
Caricaturista, scenografo, illustratore, creatore di personaggi
per leditoria periodica (chi non ricorda il famoso Marmittone
del Corriere dei Piccoli) e pittore, Angoletta può essere
considerato il prototipo di quella strana creatura culturale, un
po artista e un po professionista, che, attraverso lo
stile, la tecnica e la poetica, non solo ha permesso la costruzione
di un immaginario nellItalia pre e poi fascista, ma soprattutto
ha contribuito significativamente alla storia delleditoria
illustrata popolare e non.
La storia artistica di Angoletta, autodidatta in arte e studente
in Legge a Padova, inizia a Roma nel 1911 grazie allinvito
dellamico Vittorio Podrecca, che prima lo fece collaborare
ad una della riviste per linfanzia più innovative del
novecento Primavera e poi lo volle accanto a sé,
come scenografo, illustratore e costumista, insieme ai più
importanti nomi della scena dellillustrazione italiana, nella
grande avventura del teatro dei Piccoli di Podrecca . Nata nel 1914,
questa esperienza di teatro di marionette, pensata soprattutto per
i ragazzi, registrò un enorme successo nazionale e internazionale,
testimoniata da continue tournèe in tutto il mondo sino agli
anni trenta.
Ma Angoletta, dopo varie collaborazioni con periodici satirico-umoristici
e di costume, tra cui ricordiamo LAsino di Galantara e il
torinese Numero, lascia lamico Podrecca per iniziare, prima
ancora a Roma e poi, dopo lesperienza della Grande Guerra,
a Milano la professione di Illustratore editoriale che lo assorbirà
per tutta la vita.
Tra prima della guerra, con la collana mondadoriana Bibliotechina
della Lampada, e poi nel dopoguerra, sempre preferenzialmente con
riviste e collane edite da Mondadori ma non solo, Angoletta affina
il suo segno grafico, in un percorso che lo transiterà da
esperienze legate alla Secessione (Klimt e Czeschka) sino, negli
anni trenta, ad uninconfondibile segno Novecento, passando
attraverso sperimentazioni geometrizzanti, parafuturiste e premetafisiche.
E questo il periodo aureo dellillustrazione editoriale
italiana, percorsa da artisti eclettici quali Pompei, Tofano, Cambellotti,
Bernardini, Mateldi, Rubino, Bisi e molti altri, tutti fortemente
coinvolti nelleditoria per linfanzia a vari livelli,
tra scolastica e amena lettura, e nella quale operavano globalmente,
non solo illustrando bensì progettando graficamente vesti
editoriali di intere collane e riviste. In questo senso Angoletta,
la cui firma A. o Ang. risultava una delle più presenti,
ne è un esponente tra i più compiuti ed efficaci,
travasando nelle pubblicazioni per la gioventù tutta la perizia
e le sollecitazioni dellarte visiva davanguardia.
Tra le varie collaborazioni durante la fine degli anni venti e
gli anni trenta, si devono segnalare per importanza popolare, anche
le esperienze in campo pubblicitario e quelle con leditoria
periodica a grande tiratura rappresentata da testate come il Corriere
dei Piccoli e Il Balilla, dove Angoletta emergerà,
confrontandosi con la forma peculiare dellillustrazione a
vignette, inventando personaggi inconfondibili e indimenticabili
come lo sfortunato Marmittone, il vulcanico Dottor Centerbe Ermete,
il moschettiere Pampam della Micragna, leterno partente Sor
Calogero Sorbara e i balilla Romolino e Romoletto.
In questi personaggi, di cui Angoletta era realizzatore di storie,
testi e disegni, si può trovare tutto il vissuto e il sentire
dellartista, consapevole dellestrema varietà
delle richieste del mercato editoriale ma anche della duttilità
di una professione giocata sul bilico della proposta artistica.
Facilitato dallesperienza teatrale, mondo che non abbandonerà
riservandosi incursioni come scenografo e costumista soprattutto
in ambito lirico, Angoletta otterrà dalle sue piccole scenette
una compiutezza rara e leggera che riusciva a coniugare un forte
impatto popolare senza rinunciare ad un trattamento alto del segno.
Le difficoltà della Seconda Guerra Mondiale e il dopoguerra
che vedono tutto il movimento editoriale transitare nettamente in
un altra epoca dominata da uninstabilità economica
e sociale, trovano in Angoletta un professionista disposto alla
ricerca di nuovi spazi e di un segno, non del tutto convincente,
capace di interpretare il cambiamento, tra collaborazioni con testate
satirico-umoristiche come il Candido di Giovanni Guareschi
e una mai interrotta produzione di illustrazioni per leditoria
di settore, per la quale ricordiamo, tra gli altri, le interpretazioni
per i classici Cuore nel 1946 e Pinocchio nel 1951.
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